Contatto pulito negli elettrodomestici: di che cosa si tratta? Perché è importante?

Spesso parlando di elettrodomestici avrete sentito parlato di “contatto pulito“, ma cosa si intende con questo termine? Abbiamo cercato di spiegarlo nel modo più chiaro possibile. Il contatto pulito è un contatto che serve automatizzare dei dispositivi in casa che altrimenti non lo sarebbero. Cerchiamo di essere più chiari, magari citando anche qualche esempio.
Contatto pulito negli elettrodomestici che cos’è
Con il termine contatto pulito si intende un contatto privo di tensione, come ad esempio quello di un relè. Per i non addetti ai lavori, è giusto anche spiegare le varie terminologie utilizzate che magari per i più esperti possono risultare scontate. Per relè si intende un componente elettromeccanico utilizzato, generalmente, per azionare un unico dispositivo da più di un punto di comando. Il relè viene azionato tramite un elettromagnete formato da una bobina, solitamente fatta di rame, che circonda un nucleo composto da materiale ferromagnetico. Ma, una volta chiarito cosa si intende per relè, torniamo a parlare del contatto pulito. Quest’ultimo si utilizza per far interfacciare due circuito con alimentazioni differenti. Si tratta, dunque, di un contatto che mostra una differenza di potenza elettrica tra il primo e il secondo polo. Un contatto pulito può essere di entrato o di uscita, così come può essere normalmente aperto (indicato con la sigla NO) o normalmente chiuso (NC). In ogni caso, sia normalmente aperto o normalmente chiuso, è sempre un contatto pulito, cioè non in tensione.
Contatto pulito negli elettrodomestici perché è importante
Il contatto pulito è un contatto costituito da due poli, che possono essere aperti o chiusi, ma che sono isolati elettronicamente da tutto il resto dell’impianto, garantendo, dunque, un’importante sicurezza sulle apparecchiature di controllo. Si può ricorrere a un contatto pulito tutte le volte in cui è necessaria la chiusura di un circuito elettrico continuando a garantire la presenza di due circuiti elettricamente separati (o anche galvanicamente separati), dove cioè non deve circolare alcune corrente continua.
Contatto pulito alcuni esempi
Nonostante la descrizione, diciamo che potrebbe risultare ugualmente difficile comprendere nel dettaglio cosa sia effettivamente un contatto pulito. Ecco dunque un esempio che potrebbe aiutare nella spiegazione, trattandosi di situazioni e gesti che viviamo tutti nella nostra vita quotidiana. Prendiamo il classico interruttore della luce, attaccato al muro. La quantità di corrente che passa tra i due poli non influenza nulla, si riferisce solo all’apertura e alla chiusura di quel particolare circuito. A questo semplice circuito si potrebbe effettuare una modifica per farlo diventare un con tatto pulito, cioè far si che i due poli d’uscita siano analoghi, cioè chiusi, e la corrente non transiterebbe al di fuori del circuito. In sintesi, nel polo di entrata il dispositivo manterrebbe la corrente necessaria che però non verrebbe erogata in uscita. Stessa cosa potrebbe accadere con l’esempio di una caldaia che funziona tramite il classico termostato, che si attiva utilizzando, appunto, un contatto pulito. Sostituendo il termostato per passare a un contatto pulito, ciò che si ottiene è l’automatizzazione del riscaldamento, dovuta alla chiusura dei contatti di attivazione. Si parla di lavori che richiedono il supporto di un tecnico specialista, essendo che si ha a che fare con la tensione elettrica, che pertanto deve essere mangiata solo da esperti del settore.