Efficientamento energetico: alcune considerazioni sul Bonus 110%

Negli ultimi giorni, con l’ascesa della nuova formazione di Governo, si è tornato a parlare del famoso Bonus 110% che ha fatto molto discutere negli ultimi anni.
Abbiamo così deciso di scrivere questo breve articolo per fornirvi un riepilogo del suo funzionamento, vedendo nello specifico come funziona al momento prima di un’eventuale modifica delle disposizioni sulla quale non ci sono state ancora dichiarazioni da parte del Governo.
Bonus 110%: il suo funzionamento
La misura in oggetto è stata disposta in ottica di efficientamento energetico nel 2020, con il fine di creare un vero e proprio rinnovamento degli impianti energetici delle abitazioni italiane per ridurre lo sfruttamento delle energie derivanti dai combustibili fossili in favore delle fonti rinnovabili.
Ogni cittadino ha quindi la possibilità di effettuare degli interventi sulla propria abitazione che ne consentano l’aumento di due classi energetiche e che prevedano l’installazione di dispositivi che siano in grado di limitare i consumi e sfruttare le fonti di energia rinnovabili (di cui parleremo nel prossimo paragrafo).
Al momento la Legge prevede che è ancora fruibile per tutte le abitazioni condominiali, mentre per le case unifamiliari il termine è stato fissato al 31 dicembre 2022.
Per effettuare questo tipo di intervento è consigliato rivolgersi ad una delle numerose aziende contractor sul territorio italiano. L’azienda contractor si occupa della progettazione dell’intervento, della scelta dei fornitori per tutti i lavori previsti e della cessione del credito d’imposta agli istituti di credito.
Proprio su quest’ultimo aspetto notiamo una forte difficoltà, in quanto a partire dall’estate 2022 le banche hanno deciso di smettere di incassare i crediti d’imposta e le poche che offrono ancora questo tipo di servizio pagano la cessione del credito all’85%.
Senza dilungarci in calcoli eccessivi, dobbiamo considerare il risultato finale: in media su 110 € di credito la banca restituisce 94 € all’azienda contractor, per cui il richiedente deve pagare la differenza al progettista.
In questo modo l’intervento non è più completamente gratuito per i cittadini, come accadeva durante il 2020 e il 2021.
Quali interventi si possono svolgere con l’Ecobonus 110%?
Gli interventi disponibili, seppur al momento il richiedente sia tenuto a versare una piccola percentuale, sono comunque perfetti per migliorare l’efficientamento energetico dell’abitazione e ridurne i consumi e i costi in bolletta.
Il primo, che normalmente deve essere svolto in quanto viene denominato intervento trainante, è la coibentazione delle mura perimetrali con un cappotto termico che isola la casa dalla temperatura esterna, riducendo così i consumi e i costi del riscaldamento. Sommato a questo intervento troviamo la sostituzione degli infissi datati, in modo da eliminare gli spifferi d’aria letali per le nostre bollette in inverno.
Arriviamo poi alla parte relativa all’energia vera e propria: normalmente viene installato un impianto fotovoltaico (consigliato al momento rispetto ad un impianto solare termico) in abbinamento ad una caldaia ibrida e ad un sistema di domotica per il controllo di tutta la casa.
A tal proposito, per avere maggiori informazioni ci sentiamo di suggerirvi di visitare, specialmente se abitate in Sicilia, il sito web di Innovasol, azienda che si occupa di impianti fotovoltaici a Catania. Nella pagina appena citata potrete trovare i dettagli relativi al funzionamento di un impianto fotovoltaico con le relative considerazioni sul risparmio dei costi in bolletta, che potranno così permettervi di valutare questo tipo di soluzione.
Abbiamo così racchiuso in poche righe gli interventi disponibili per il bonus 110% e, a fronte del risparmio energetico e dell’aumento di valore dell’immobile, possiamo constatare che è comunque ancora conveniente svolgere questo tipo di lavoro sulla nostra abitazione seppur ci venga richiesto un piccolo contributo sull’intero importo dei lavori svolti.